Libri Moderni
Deaglio, Enrico
Il vile agguato : chi ha ucciso Paolo Borsellino, una storia di orrore e menzogna / Enrico Deaglio
Milano : Feltrinelli, 2012
Serie bianca
Abstract:
A Paolo Borsellino, spazzato via venti anni fa da un’autobomba sotto casa di sua madre, in via D’Amelio a Palermo, piaceva citare dal Giulio Cesare di Shakespeare la frase secondo cui “è bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. È un paradosso terribile che questi venti anni abbiano condannato proprio lui a morire molte volte, ucciso in innumerevoli versioni da colpevoli sempre diversi: “È stato Scarantino. No Spatuzza. È stato Riina; no, i fratelli Graviano. La polizia ha imbeccato Scarantino per proteggere i veri colpevoli. È come piazza Fontana. È stato lo Stato, lo Stato Mafia, la Mafia Stato; il Doppio Stato. È stato Berlusconi, o perlomeno Dell’Utri. Sono stati i servizi. Deviati. No, quelli ufficiali. Sono stati Ciancimino e Provenzano. Sono stati gli industriali del Nord. È stato il ministro Mancino. Sono stati i Carabinieri. È stato il signor Carlo (ma chi è il signor Carlo?). È stato tradito da chi gli stava vicino. La sua morte era necessaria alla trattativa. Anzi, era l’essenza della trattativa. (A proposito – cos’è che stavano trattando?) È stato un volontario, lucido sacrificio di Borsellino che si è offerto come vittima per salvare la sua famiglia. È stata la prova della potenza infinita di Cosa Nostra a cui nessuno può sfuggire. È stato il Fato, del quale era in balia. È stata Palermo, un’intera città che lo ha espulso. Sono stati gli italiani: questo gregge meschino, impaurito, egoista e senza memoria”. Il fatto è che l’omicidio di Borsellino è ormai diventato uno di quei buchi neri della storia italiana, simile in questo al rapimento Moro, in cui come in un gorgo si annodano e si raccolgono tutti i misteri, i protagonisti, le inconfessabili verità di un paese che ha sempre avuto molto da nascondere, in primo luogo a se stesso.