Libri Moderni
Dummett, Michael
Origini della filosofia analitica / Michael Dummett ; introduzione di Eva Picardi
Torino : Einaudi, 2001
Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie
Abstract:
La tendenza, oggi dominante, a qualificare "anglo-americana" la filosofia analitica stravolge completamente il contesto storico da cui trae origine e alla luce del quale essa potrebbe dirsi piuttosto "anglo-austriaca" che "anglo-americana". L'Europa centrale fu percorsa durante tutto l'Ottocento da molte correnti filosofiche diverse: più d'una di esse contribuì alla formazione delle filosofia analitica che, prima dell'ascesa al potere di Hitler, poteva considerarsi più un fenomeno dell'Europa centrale che un fenomeno britannico. Husserl è il fondatore della scuola fenomenologica, Frege il "nonno" della filosofia analitica: eppure, uno studente che intorno al 1920 si fosse accostato alle opere di entrambi non avrebbe scorto solo differenze, ma anche profonde somiglianze. La domanda al centro di questo libro è: quale piccola tessera nel pensiero di ciascuno si ingigantì fino a generare fisionomie filosofiche così diverse? La risposta di Dummett è che, mentre per quei filosofi che, come Wittgenstein e Carnap, costruirono sulle fondamenta gettate da Frege la "svolta linguistica" fu il passo naturale da compiere per rendere conto dell'oggettività dei contenuti di pensiero, né Husserl né i suoi seguaci percorsero questa via. Osservata più da vicino e con l'occhio rivolto al dibattito in corso nella filosofia della mente, la posizione di Husserl, così come Dummett la ricostruisce in questo celebre saggio - qui presentato in una nuova edizione ampliata e completamente ritradotta -, potrà sembrare ad alcuni assai più convincente e lungimirante di quella di Frege - una ragione in più per rileggere con occhi nuovi l'opera di questi due filosofi. La filosofia si trova oggi nella necessità di ripercorrere la propria storia ricollegandosi alla storia della filosofia dal tardo Ottocento ai giorni nostri. Michael Dummett ha scelto di indagare la tradizione logico-filosofica mitteleuropea, che da Husserl e Frege ha condotto agli interrogativi di Wittgenstein. L'opera esamina il lento ripudio delle teorie classiche della verità come coerenza o corrispondenza, la coincidenza di verità e significato, l'emergere della teoria secondo cui il pensiero - al contrario delle sensazioni - è oggettivo e quindi comunicabile e la successiva identificazione della filosofia stessa con un'analisi filosofica del linguaggio.