Titolo e contributi: Le insolite lenti di Monsieur Huette / Olivier Sauzereau ; illustrazioni di Serge Ceccarelli ; traduzione e adattamento di Stefania Baldoni
Pubblicazione: Milano : Motta Junior, 2004
Descrizione fisica:
27 p. : ill. ; 29 cm
Serie: I velieri ; 25
ISBN: 88-8279-219-6
Data:2004
Lingua:
Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese:
Italia
Altri titoli:
- Les *etranges lunettes de Monsieur Huette
Nomi:
(Curatore [Editor])
(Illustratore)
(Autore)
Soggetti:
Classi:
527
Dati generali (100)
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Tipo di data:
monografia edita in un solo anno
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Data di pubblicazione:
2004
Testi (105)
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Illustrazioni e allegati:
non illustrato
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Contenuti:
letteratura per ragazzi
Campi LiberDatabase (109)
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Generi (fiction):
Romanzi
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Generi (non fiction):
Scienza
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Fasce di età: da:
11
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Fasce di età: a:
12
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Valutazione:
molto interessante
Ultime recensioni inserite
LE INSOLITE LENTI DI MONSIEUR HUETTE
Molto interessante, lungo per una lettura in biblio, ma a portata di ragazzo per capire un po’ di più sull’orientamento e sugli strumenti usati.
…la stella polare non è la più brillante ma serve a misurare la latitudine in quanto è un prolungamt immaginario dell’asse della terra: se è vicina all’orizzonte siamo vicini all’equatore, se è alta nel cielo vicini al polo nord. La si trova nell’emisfero settentrionale, partendo dall’orsa maggiore: la stella polare è a 5 distanze dalle due stelle guardie o puntatori. Nell’emisfero meridionale i marinai ricorrono alla costellazione della croce del sud. Riguardo la misurazione della longitudine ….nel 1760 harrison inventa un orologio in grado di essere preciso anche dopo mesi di navigazione cioè a bordo si disponeva dell’ora esatta di un luogo preciso di riferimento. Un’ora di differenza tra due punti sulla superficie terrestre equivale a 15 gradi. Però serve anche un cronometro da marina che viene regolato prima di partire dall’osservatorio astronomico della marina.
Per stabilire la propria posizione ad occhio un marinaio usa un solcometro (una trave gettata in mare all’inizio dello scafo e misurato il tempo con una clessidra che impiegava a giungere alla fine della nave = così si ricavava la velocità) ed un compasso o bussola x sapere la direzione: è una navigazione stimata e quindi imprecisa, con ampio margine di errore. Poi il sestante misura l’altezza di un astro sull’orizzonte determinando la latitudine, ma soprattutto determina l’ora locale. Il sestante permette di vedere un punto o fuoco e una stella contemporaneamt, poi si affiancano spostando un lembo graduato dove si legge una misura: 23 gradi che è l’altezza della stella sull’orizzonte che con complicati calcoli permetta al capitano di sapere l’ora locale. Ora avendo l’ora locale e quella di parigi si può calcolare la propria longitudine e quindi stabilire la propria posizione anche in mare aperto.
Poi c’è il libro la conoscenza dei tempi che contiene la posizione dei pianeti del sole e della luna in ogni giorno, quindi viene stampato ogni anno.
Oggi c’è il gps: global position sistem.
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