Libri Moderni
Le mille e una notte a colori / illustrate da Marc Chagall ; traduzione di Fulvia De Luca
Abstract:
Dopo le Favole a colori e il Paradiso a colori, Le Mille e una notte a colori chiudono un trittico davvero prezioso: le Favole di La Fontaine, caposaldo della letteratura europea moderna; la Genesi, grande libro di apertura della Bibbia; il magico scrigno della fiaba d'Oriente, divenuto il prototipo stesso di ogni idea di narrazione. Insomma, tre fra ì massimi capolavori della letteratura di tutti i tempi, trasposti in immagini da un unico artista. Solo il genio di Chagall ha saputo cimentarsi in una simile impresa. Era stato l'amico Ambroise Vollard, gallerista editore e mecenate, a proporre a Chagall i progetti di illustrazioni delle favole di La Fontaine e dei libri della Bibbia. E fu ancora Vollard, verso la fine degli anni venti, a suggerirgli di affrontare anche la sfida delle Mille e una notte. «Imprevedibile, orientale, sospeso tra la Cina e l'Europa», così Chagall ebbe a definire il suo impulso creativo. E quale forziere di storie e di tinte, a cavallo tra Oriente e Occidente, se non quello custodito dalla voce ferma e suadente di Shahrazad, poteva stimolare al meglio un simile impulso? Dopo un primo abbozzo, all'inizio degli anni trenta, il progetto si interruppe. L'artista era ancora fortemente insoddisfatto dei procedimenti di stampa a colori allora disponibili. Fu solo una quindicina di anni dopo, durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, e grazie all'incontro con Albert Carman, uno stampatore newyorkese assai esperto in tale tecnica, che Chagall riuscì a realizzare la vecchia idea, portandola a compimento nel 1948. Quando il progetto entrò finalmente nella sua fase operativa, Chagall aveva perso da poco la sua adorata moglie Bella. Il dolore e la tenerezza di quel ricordo devono avere influito non poco sulla selezione delle storie da illustrare. Chagall ne scelse quattro: Il cavallo d'ebano, Julnar del Mare, Abdullah della Terra e Abdulloh del Mare, e Kamal al-Zaman. Si tratta, non a caso, di storie profondamente pervase dal motivo dell'amore e della morte. Per il resto, non doveva che attingere alla sua più intima ispirazione, che così tante affinità aveva con quell'inesaurìbile patrimonio di storie, in cui si mescolano la tradizione araba e quella ebraica, quella egizia e quella meso-potamica, quella indiana e quella persiana. E anche questo ci restituisce la fantasmagoria dei colori di Chagall: l'intima condivisione, la comune appartenenza di grandi culture, che la deformazione del presente ci porta troppo spesso a percepire come distanti e addirittura contrapposte. Nacquero così le litografie a colori, realizzate con tecniche di incisione e di stampa raffina-tissime, affiancate da altrettanti disegni preparatori in bianco e nero, che il lettore troverà riprodotte in questo volume, per la prima volta in una edizione italiana.