Rete delle Biblioteche Vicentine

Abstract: A Erto da almeno trecento anni la chiamano I Cagnudei. Un nome sulla cui origine non c'è nulla di certo. Solo una matassa di ipotesi e teorie più o meno fantasiose o attendibili. I Cagnudei è il nome della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, quella gigantesca opera lirica, dove un intero paese si immedesima e si racconta nella morte del Cristo. Una miscela arcaica di sacro e profano del mondo e della propria vita. Perché la vita e la storia di Erto, anzi di Nert, come dicono nella tipica parlata a denti stretti i suoi abitanti, sembrano esse stesse una via Crucis. Un paese nato sul ripido, aggrappato con le unghie ad un pendio ingrato, che resiste con pervicacia e ostinazione inspiegabili e non vuole arrendersi alla sfortuna di un destino nero, che sembra averne già segnato l'esistenza. Un paese e una comunità sulle quali la storia ha bastonato più volte. Per questo I Cagnudei è così cara agli ertani. La passione di Erto, seguita ogni anno da migliaia di persone, è la sintesi dei principali sentimenti terreni, è una summa del vissuto umano, pietà e odio, inganno e lealtà, ambizione e umiltà, giustizia ed empietà.