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Piero Manzoni. Vita d'artista
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Gualdoni, Flaminio

Piero Manzoni. Vita d'artista

Johan & Levi, 23/03/2020

Abstract: 6 febbraio 1963: ad appena trent'anni Piero Manzoni viene trovato morto nello studio di via Fiori Chiari, stroncato da un infarto. Da quel momento in poi è la sua fama di personaggio provocatore e scapestrato ad affermarsi, insieme all'opera più dissacrante, la Merda d'artista, che entra nella leggenda e nell'immaginario collettivo.Ma cosa c'è in realtà prima, dopo e dietro quei trenta grammi di prodotto purissimo d'autore? È ciò che ricostruisce e racconta Flaminio Gualdoni in questa biografia, che traccia il filo rosso della ricerca artistica di Manzoni, mettendo ordine in una congerie di materiali finora frammentari e lasciando da parte qualsiasi ipotesi fantasiosa e non documentata. Le notti di "dolce vita milanese" e le giovanili scorribande in bicicletta, le prime prove sotto il patrocinio di Fontana alla ricerca di una voce personale, il sodalizio con giovani artisti italiani a lui contemporanei, le collaborazioni con i movimenti d'avanguardia internazionali di cui diventa un esponente ricercato e riconosciuto: tutto scorre velocemente, fino a relegare sempre più sullo sfondo il Manzoni privato e a portare in primo piano il Manzoni artista.A imporsi fortemente, pure nel continuo e incessante sperimentare attraverso ogni mezzo – dalla pittura ai progetti per ambienti immersivi –, è infatti il nocciolo duro e compatto di un'avventura estetica attorno all'essenza stessa dell'opera d'arte. Un impegno ostinato, di cui la vita, nel suo duplice connotato di banalmente quotidiana e artisticamente eccezionale, non può che essere parte integrante. "C'è solo da essere, c'è solo da vivere."

E l'asina vide l'angelo
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Cave, Nick - Pe', Francesca

E l'asina vide l'angelo

SUR, 04/03/2020

Abstract: Sud degli Stati Uniti, metà del secolo scorso. Nell'isolata valle di Ukulore vive una comunità di fanatici religiosi, la cui cieca devozione sembra attirare soltanto le ire e i castighi di un Dio crudele. Ai margini della loro cittadina, tra i fumi delle paludi e le sterminate piantagioni di canna da zucchero, si nasconde Euchrid Eucrow: un ragazzino muto, nato da una vedova alcolizzata e un allucinato cacciatore di ratti e serpenti. Sarà proprio Euchrid, il reietto, il diverso, che dalla sua baracca muoverà una guerra solitaria contro la setta degli ukuliti, misteriosamente ispirato da un angelo e dall'apparizione di Beth, la bambina santa.Con la sua prosa visionaria e biblica, le sue atmosfere grottesche, le sue tinte lunari e ostinatamente dark, E l'asina vide l'angelo è il romanzo che ha rivelato al mondo il talento letterario di Nick Cave; pubblicato originariamente nel 1989, e divenuto negli anni uno dei più ricercati e sotterranei libri di culto della generazione X, viene oggi riproposto nel testo integrale della prima edizione, in una nuovissima traduzione italiana.

Un anno strano
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Tomaselli, Ennio

Un anno strano

Manni, 06/04/2020

Abstract: Quando incontra il magistrato minorile Malavoglia Romy ha 16 anni, una famiglia disastrata alle spalle e fa già parte di una banda di delinquenti. Uno di fronte all'altra si tengono testa, tra arresti e fughe, cedimenti e delusioni, ma anche guardandosi da lontano in cerca di un'alleanza. Con piccoli passi su un ponte traballante, Malavoglia riesce a entrare nel passato di Romy, a dare via via forma e nome alle ombre, a iniziare un dialogo con la ragazza, che è anche con se stesso. Il pm a un passo dalla pensione e l'adolescente che sembra aver già troppo vissuto e patito affrontano quell'anno strano che è la vita, in tutti suoi tempi: un passato opprimente, un presente precario, un futuro in cui, comunque, si può sperare.

Il diario del gregario ovvero Scarponi, Bruseghin e Noè al Giro d'Italia
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Pastonesi, Marco

Il diario del gregario ovvero Scarponi, Bruseghin e Noè al Giro d'Italia

Ediciclo, 21/03/2012

Abstract: Prendete una classifica e giratela a testa in giù: finalmente gli ultimi sono i primi, i protagonisti, i mattatori. Tre gregari raccontano il Giro d'Italia dal loro punto di vista: la pancia del gruppo. Dove la corsa è fatta di borracce, spinte, cartelli, striscioni, buche e buchi, elastici e ventagli, attimi di libertà e ore di servizi, cotte e fughe dalla parte sbagliata. E dove si lotta sempre contro il cronometro, ma per evitare il fuori tempo massimo. Michele Scarponi, marchigiano, esordiente di belle speranze, nel 2002, al servizio di Mario Cipollini; Marzio Bruseghin, veneto, passista e scalatore che assiste e protegge Alessandro Petacchi, nel 2003; e Andrea Noè, lombardo, che cullava il sogno di un trionfo e si arrende a una "giornata no", nel 2004. Con interventi di Pier Bergonzi, Claudio Gregori e Nino Minoliti, e una testimonianza di Renzo Zanazzi.

Minima pedalia. Viaggi quotidiani su due ruote e manuale di diserzione automobilistica
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Rigatti, Emilio

Minima pedalia. Viaggi quotidiani su due ruote e manuale di diserzione automobilistica

Ediciclo, 21/03/2012

Abstract: C'è chi smette di fumare, chi smette di bere, di giocare a carte... e chi smette di andare in auto. Per sempre. Appende il volante al chiodo e inforca la sella della bicicletta. Emilio Rigatti, disertore ciclista in fuga dall'esercito automobilistico, usa la bici quotidianamente e ritrova così il sapore del tempo a due ruote, che segue più la traiettoria del sole che lo scorrere dei led sull'orologio digitale. Gli obbligatori trasferimenti per il lavoro si rivelano quindi frammenti di un Viaggio Globale, non più confinato nel periodo delle ferie, ma disciolto nell'andare ogni giorno. Il diario di un non-viaggio lungo un anno, tra invetttive solitarie, avventure esileranti e momenti di pura riflessione, corredato da un manuale per smettere di andare in automobile e diventare "ciclonauti".

Egemonia e consenso. Ideologie visive nell'arte italiana del Novecento
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Del Puppo, Alessandro

Egemonia e consenso. Ideologie visive nell'arte italiana del Novecento

Quodlibet, 02/03/2020

Abstract: Dieci casi in cui l'arte italiana del Novecento è incappata in tagliole ideologiche. Un Tintoretto "fascista" nel 1937, un Courbet "comunista" nel 1954, una farsesca occupazione all'Accademia di Venezia nel 1968. Nel mezzo: alcuni autori eccentrici, messisi pericolosamente di traverso rispetto al mainstream (di volta in volta: Luigi Spazzapan, Corrado Cagli, Leoncillo). Le pagine insurrezionali e ancora oggi memorabili con cui Antonio Banfi distinse moralismo e moralità, insegnando qualcosa di molto importante anche agli artisti. E poi: Ignazio Silone che copia parola per parola Avanguardia e kitsch di Clement Greenberg per tracciare però un'idea tutta sua di arte cristiana e pauperista. L'entente cordiale tra Guttuso e Burri al di fuori degli schieramenti politici e ben dentro la grammatica e la sintassi della buona pittura. La rilettura dell'arte bizantina da parte di Osvaldo Licini e di Lucio Fontana come viatico per un'idea di arte italiana e moderna. Storie che scavalcano i decenni e le cronologie usuali, le cesure di comodo e le svolte generazionali; storie che tracciano una parabola dell'arte italiana e forse dicono anche qualcosa sull'essere stati italiani nel Novecento.

L'acrobata d'avanguardia. Hugo Ball tra dada e mistica
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Guerra, Gabriele

L'acrobata d'avanguardia. Hugo Ball tra dada e mistica

Quodlibet, 02/03/2020

Abstract: Hugo Ball (1886-1927) è una figura complessa all'interno del primo Novecento di lingua tedesca: studioso di Nietzsche, uomo di teatro, creatore dell'universo dadaista, feroce avversario del militarismo tedesco, sognatore cattolico, studioso delle vite dei santi; amico di Kandinskij e di Schmitt, di Hesse e di Ernst Bloch, ha attraversato i primi trent'anni del Novecento lasciando dietro di sé un'impronta duratura ma enigmatica, che la critica si è sempre impegnata a decodificare e in qualche modo a normalizzare.Questo libro, interrogando i testi e la vita di Ball secondo un impianto teologico-politico, intende porre gli uni e l'altra lungo l'asse alto/basso, immanenza/trascendenza che li attraversa, situando così la parabola intellettuale di Ball in un contesto che fa della "dissidenza" spirituale il suo asse centrale. L'itinerario intellettuale di Ball si snoda secondo un percorso che solo l'elaborazione di un'altra teologia politica, mistica e trascendentale, umana e troppo umana al contempo, è in grado di descrivere.

Manuale di resistenza del ciclista urbano
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Conti, Luca

Manuale di resistenza del ciclista urbano

Ediciclo, 21/03/2012

Abstract: La bicicletta è una risorsa preziosa per trasformare le città e ridurre l'inquinamento, migliorando la salute delle persone. Molti vorrebbero andare in bici a scuola o al lavoro, ma in una città metropolitana o comunque abbastanza trafficata, non sanno da dove iniziare. Questo libro, con uno stile asciutto e una buona dose di ironia, spiega come fare, partendo dall'esperienza personale dell'autore accumulata negli anni. Si comincia dalla descrizione delle diverse tipologie di bici e delle loro peculiarità, per passare poi all'equipaggiamento e abbigliamento necessario, alla manutenzione della bicicletta in autonomia… Ampio spazio è dedicato alla guida nel traffico metropolitano, con una spiegazione dettagliata delle situazioni e dei problemi più frequenti per fornire al lettore strumenti utili alla sua incolumità, per una gioiosa rinuncia alla schiavitù quotidiana del motore a scoppio.

Oreo
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Ross, Fran - Manzio, Silvia

Oreo

SUR, 11/03/2020

Abstract: Oreo è il classico biscotto americano a due colori: nero fuori, bianco dentro. Ma è anche il soprannome di Christine, l'eroina di questo romanzo, nata dall'improbabile (e presto naufragato) matrimonio tra una madre nera e un padre ebreo. È per ritrovare le tracce di quest'ultimo, sparito senza spiegazioni anni prima, che l'adolescente Christine lascia Philadelphia alla volta di New York. Seguendo una labile scia di indizi, affronterà prova dopo prova una metropoli popolata da personaggi grotteschi – nani e truffatori, ruffiani e fattucchiere – tenendo a bada ogni pericolo con le uniche armi che ha: il cervello affilato e la lingua svelta (senza disdegnare un tocco di arti marziali).Originalissima rivisitazione del mito di Teseo in chiave pop e fumettistica, Oreo è un libro che, come i migliori romanzi postmoderni, interroga e sfida a ogni pagina l'intelligenza del lettore. Con il suo spirito femminista e ribelle, la sua garbata satira del meticciato culturale e l'inesauribile vena linguistica, che mescola con disinvoltura lo yiddish e il vernacolo dei neri, i giochi di parole e i puri e semplici neologismi, questa perla ritrovata degli anni Settanta conserva intatta la comicità sofisticata e la fantasia straripante di un'opera letteraria fuori da qualsiasi schema.

Come sono diventata femminista
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Pesenti, Rosangela

Come sono diventata femminista

Manni, 30/03/2020

Abstract: Tra una settimana arriva Valentina, vuole ascoltare dalla zia la storia della sua vita, dell'impegno politico in un piccolo paese della Lombardia, delle vicende famigliari, delle lotte femministe degli anni Settanta, delle scelte personali e intime. Nell'attesa della nipote, la protagonista ripercorre la propria esistenza, tra sogni conquiste e sconfitte. Sono ricordi a volte faticosi, e le sembra di non aver voglia di rivivere tutto. Anche per questo, a settant'anni, è approdata in una casa solitaria di fronte al mare, a distanza di sicurezza dal passato, tra libri, gatti e scatoloni pieni di carte che non le va di mettere a posto. Eppure, quando irrompe la memoria di un tempo dedicato alla politica e con le donne, si apre uno spiraglio, e le distanze si fanno più brevi.

Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica
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Panella, Giuseppe

Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica

Quodlibet, 17/03/2020

Abstract: Curzio Malaparte non si è mai sentito un intellettuale italiano (anche all'epoca di Strapaese si sentiva pratese o toscano, mai appartenente all'Italia in senso culturale). La sua cultura, anche considerando il numero notevole di lingue che parlava (dal francese all'inglese al tedesco di famiglia al russo che masticava così come il polacco), era decisamente europea. Lo stesso si può dire delle sue letture che andavano dai maggiori poeti francesi (tradusse Eluard e Pierre-Jean Jouve) alla À la recherche du temps perdu di Proust (cui ha dedicato un singolare quanto ammiccante pastiche teatrale, Du côté de chez Proust, messo in scena nel 1948 a Parigi) e alla produzione letteraria anglo-americana del tempo. Ma, ancora più importante come riscontro oggettivo della precedente affermazione, è il fatto che Malaparte scrisse per l'editore Grasset di Parigi, tra il 1931 e il 1932, due saggi direttamente in francese che poi ripubblicò nel 1948 traducendoli in italiano con l'apporto di traduttrici professioniste: Technique du Coup d'État e Le Bonhomme Lenine. Sempre in francese nel1948 pubblicherà per Denoël una raccolta di saggi vari (Deux Chapeaux de paille d'Italie) che, invece, non ripropose in italiano. L'uso della lingua francese non aveva mai rappresentato un problema per lo scrittore pratese anche se il suo idioma francese fu contestato in diverse occasioni (come nel caso del testo dell'opera teatrale Das Kapital considerato unpo' troppo dur dal direttore del teatro in cui la pièce fu rappresentata per la prima volta e che gli propose di riadattarlo – Malaparte si rifiutò con sdegno). Ma l'importanza dei due saggi citati precedentemente non si ferma alla sua costruzione linguistica e letteraria (peraltro magnifica e coinvolgente). In essi, Malaparte analizza la presa del potere da parte di illustri personaggi storici (da Napoleone Bonaparte a Mussolini a Lenin e a Trockij) e si concentra sulla costruzione del partito bolscevico da parte di Lenin, verificando il corso del suo pensiero e della sua azione fino alla presa del Palazzo d'Inverno nel 1917. Ne emerge un'elaborazione originale della teoria delle élites e del rapporto tra intellettuali e masse, inparte mutuato dal pensiero del Piero Gobetti di La Rivoluzione Liberale, in parte dalla conoscenza dell'opera di Pareto (la teoria del "residuo") che Malaparte applica al progetto leniniano del controllo del partito in vista della presa del potere. Analizzare queste due opere, quindi, può fornire un contributo originale alla conoscenza migliore di un Malapartescrittore compiutamente europeo e ricostruire in maniera più adeguata il suo pensiero politico e il suo contributo alla cultura non solo italiana.

Il levitatore
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Bravi, Adrián N.

Il levitatore

Quodlibet, 16/03/2020

Abstract: "Con tutte le cose che succedono al mondo era successa anche questa".A quattordici anni, seduto su un cuscino,davanti a un minuscolo sarcofago (il"tutankamino") col dito di suo padredentro, Anteo Aldobrandi ha cominciatoa levitare. Da allora non ha mai cessatodi sperimentare questa misteriosa forzacosmica che lo tira su, anche solo di poco,perché l'importante non è quanto unoriesca a sollevarsi da terra, ma riuscire astaccarsi e mantenere una propria stabilità.Finché, ormai quarantenne, un postinogli consegna una busta verde pastello condentro una denuncia. Da quel momento larealtà lo risucchia verso il basso, rendendovano ogni tentativo di levitazione. Perchéil levitare è un'attività solitaria, che richiedeuna certa tranquillità, contro la qualeinvece congiurano le buste verdi pastelloche continua a recapitargli il postino(per giunta impiccione), le convocazionidall'avvocato, il cane da badare, l'assurditàdelle accuse. Fino al processo penaledavanti a un giudice.Un incubo che fa un po' ridere, come avolte sembra essere la vita, raccontato conleggerezza delicata e una limpida prosa.J. T.

L'amore sconosciuto
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Stead, Rebecca - Valentini, Claudia

L'amore sconosciuto

Terre di mezzo, 19/03/2020

Abstract: Un romanzo intenso e profondo sul passaggio all'adolescenza, sul mistero dell'amore, i confini dell'amicizia e il senso della vita. Bridge, Emily e Tab da piccole hanno stretto un patto: non litigare mai. Ma ora, a 12 anni, tutto sta cambiando. Aumentano gli impegni e affiorano i segreti, i non detti, le tensioni. A Emily piace un compagno di scuola e si caccia nei guai, Tab è sempre più coinvolta dal gruppo sui diritti umani, e Bridge si fa un sacco di domande: Posso essere solo amica di un ragazzo? Cos'è davvero l'amore? E come lo riconosco?Romanzo finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020, categoria dagli 11 anni.

Acqua in vendita? Come non sprecare le risorse idriche
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Segerfeldt, Fredrik - Mengo, Diana

Acqua in vendita? Come non sprecare le risorse idriche

IBL Libri, 21/06/2012

Abstract: L'acqua, come ogni cosa, è una risorsa scarsa. Come fare perché se ne sprechi il meno possibile, e chi ne ha davvero bisogno possa averla a disposizione? Questo libro di Fredrik Segerfeldt indaga i casi di gestione pubblica e privata delle risorse idriche, descrivendone vantaggi e svantaggi. La sua attenzione si concentra in particolare sui paesi in via di sviluppo, dove la sfida di garantire a tutti un accesso all'acqua è più complessa: in paesi come l'Argentina, il Marocco, la Cambogia e le Filippine, le esperienze di privatizzazione hanno avuto successo nello stimolare gli investimenti infrastrutturali necessari e nell'indurre un impiego razionale di quella che è, a tutti gli effetti, una risorsa limitata. A dispetto delle opposizioni ideologiche, Segerfeldt dimostra che le preoccupazioni di quanti temono che il privato non sia un gestore efficiente non trovano conferma empirica. Al contrario, è proprio la politicizzazione delle risorse idriche a causare sprechi e inefficienze. Dati e fatti alla mano, l'autore ci porta a capire quali sono le strutture istituzionali e gli incentivi di cui c'è bisogno, per assicurare anche all'acqua un uso migliore e più efficace.Come scrive Oscar Giannino nella sua prefazione, "non è l'acqua condizione dello sviluppo, ma lo sviluppo condizione dell'accesso all'acqua e di un suo più efficiente utilizzo. Si tratta dell'esatto contrario di quanto predica ogni ideologismo, sia ambientale sia delle forme di controllo proprietario dei soggetti che gestiscono il servizio".Fredrik Segerfeldt è uno studioso e imprenditore svedese. Ha scritto svariati libri sul tema dello sviluppo globale e ha pubblicato numerosi articoli su prestigiose testate svedesi e internazionali, come il Financial Times e il Wall Street Journal.

Contro Keynes. Presunzioni fatali e stregonerie economiche
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Hayek, Friedrich A. von

Contro Keynes. Presunzioni fatali e stregonerie economiche

IBL Libri, 27/03/2013

Abstract: Friedrich A. von Hayek e John Maynard Keynes sono stati i protagonisti del più importante dibattito economico e politico del Novecento. Hayek tuttavia non scrisse mai una critica organica della "Teoria generale" di Keynes: "Mi sono sempre rimproverato per tale mancanza".Questa raccolta di saggi, curata da Sudha Shenoy, pone finalmente rimedio a tale grande lacuna, riunendo i lavori in cui Hayek discusse l'edificio teorico keynesiano. Essa presenta una devastante critica delle tesi interventiste che hanno dominato la scienza economica nell'ultimo secolo. L'influenza esercitata dal pensiero di Keynes è ancora forte e se ne vedono anche oggi le conseguenze in quasi tutti i Paesi occidentali. Come scrive Lorenzo Infantino nella prefazione, in Hayek e Keynes "ci sono due contrapposte concezioni della conoscenza e della società. Coerentemente con tutto il resto della sua teorizzazione, Hayek è sostenitore di un ordine inintenzionale, in cui la politica svolge una funzione di complemento e non può mai assurgere al rango di variabile indipendente. Al contrario, Keynes ritiene, in maniera "costruttivistica", che la politica sia la variabile decisiva". Forse il maggiore scienziato sociale del Novecento, Friedrich A. von Hayek (1899-1992) sviluppò le sue ricerche nel solco della "scuola austriaca di economia". Insegnò a Londra, Chicago e Friburgo. Ricevette il Premio Nobel per l'Economia nel 1974. A Hayek si deve una vigorosa difesa dell'ordine liberale, con una costante enfasi sulla dispersione della conoscenza nella società. Per difendere la società libera, nel 1947 fondò la "Mont Pèlerin Society", un'associazione internazionale di studiosi liberali tutt'oggi esistente. Tra le sue opere il notissimo pamphlet "La via della schiavitù" (1944), "La società libera" (1960), la trilogia "Legge, legislazione e libertà" (1973-1979) e "La denazionalizzazione della moneta" (1976).

Liberalismo e storia del pensiero politico
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Leoni, Bruno

Liberalismo e storia del pensiero politico

IBL Libri, 27/08/2014

Abstract: Una parte significativa della ricerca intellettuale condotta da Bruno Leoni ha riguardato lo sviluppo del pensiero politico moderno e, in particolare, la prospettiva teorica liberale. Anche nei suoi stessi testi di filosofia del diritto, d'altra parte, Leoni ha sempre prestato attenzione alla storia e anche alla storia delle idee. In una fase della vicenda intellettuale che assisteva al prevalere di orientamenti analitici (orientati verso un formalismo che non lasciava molto spazio all'analisi storico-culturale), Leoni ha continuato a difendere una diversa vocazione dello studioso, spinto in ciò dalla sua curiosità e anche dalla consapevolezza che non si capisce il dibattito odierno senza un'attenta riflessione sul passato.Al cuore dei testi qui riuniti c'è, quasi sempre, una netta tensione tra Stato e mercato, intervento pubblico e libertà individuale. Come sottolinea Luigi Marco Bassani nel suo ampio saggio introduttivo, "la ricostruzione di tutta la politica attraverso lo Stato e la conseguente restrizione degli ambiti di autonomia individuale è il problema e non la geniale soluzione moderna – oppure l'unica possibile – al dilemma dell'ordine politico". Per Leoni, quindi, lo Stato è da porre sul banco degli imputati ed è comunque la fondamentale questione di ogni discussione sulla modernità politica.A partire da qui è possibile comprendere il senso più autentico delle sue analisi sul nazionalismo, sul socialismo e su Marx, sul sindacalismo e soprattutto sul liberalismo, ai cui diversi orientamenti e ai maggiori autori (tra cui Benedetto Croce a Luigi Einaudi, per limitarsi agli italiani) dedica pagine di notevole interesse, nelle quali esprime la convinzione che non ci può essere libertà per gli uomini senza libero mercato. Questo appare chiaramente nel più ampio dei lavori qui riuniti – "Il pensiero politico e sociale dell'Ottocento e del Novecento", del 1953 – ma anche in testi in apparenza minori, come quello volto a criticare una supposta distinzione tra libertà "occidentale" e "orientale", dove riafferma una visione universale della libertà individuale, radicata nella comune appartenenza al genere umano.Bruno Leoni (1913-1967), allievo di Gioele Solari all'Università di Torino, insegnò Filosofia del diritto e Dottrina dello Stato all'Università di Pavia. Qui fondò e diresse la rivista "Il Politico". Fu presidente della Mont Pèlerin Society, il club fondato da Friedrich von Hayek per riunire studiosi di ispirazione liberale di diversi paesi. Fra le sue opere vanno ricordate le "Lezioni di dottrina dello Stato" del 1957 (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2004) e le "Lezioni di filosofia del diritto" del 1959 (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003), "La libertà e la legge" del 1961 (Macerata, Liberilibri, 1995) e "Il pensiero politico moderno e contemporaneo" (Macerata, Liberilibri, 2009).

Letteratura e libertà: Borges, Paz e Vargas Llosa
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Soto, Ángel - Stefanini, Maurizio

Letteratura e libertà: Borges, Paz e Vargas Llosa

IBL Libri, 29/07/2015

Abstract: Quale rapporto esiste tra letteratura e libertà? E perché gli scrittori che difendono le idee liberali e l'economia di mercato sono così pochi? Nel corso del Novecento gli intellettuali hanno largamente difeso e sostenuto le ideologie più liberticide, e ancora oggi continuano ad avere un atteggiamento ambivalente nei confronti della libertà intesa nel suo senso più pieno. Difendere la libertà significa difendere lo Stato di diritto, l'iniziativa spontanea, l'economia di mercato, la pluralità, la tolleranza, la responsabilità individuale, il dissenso e il cosmopolitismo culturale. Ma quanti scrittori si sono veramente schierati a fianco di tutti questi valori insieme? I saggi raccolti in questo libro - a opera di Martín Krause, Héctor Ñaupari, Carlos Sabino e Ángel Soto - raccontano di tre grandi scrittori e intellettuali che hanno preso le distanze dai socialismi ideali e reali, e da una letteratura asservita a un impegno politico e ideologico acritico e cieco: Jorge Luis Borges, Octavio Paz e Mario Vargas Llosa. Il primo abbracciava quel che nelle scienze sociali si chiama "individualismo metodologico": "la moltitudine è un'entità fittizia, ciò che realmente esiste è ogni individuo". Paz sosteneva che "Lo Stato giusto non pretende di soppiantare i veri protagonisti del processo economico: imprenditori e lavoratori, commercianti e consumatori". Vargas Llosa è stato il primo grande scrittore latinoamericano che non solo ha condannato il totalitarismo e il socialismo, non solo si è opposto a governi dittatoriali o populisti, ma ha avuto il coraggio di entrare nell'agone politico per difendere apertamente i principi di una società libera. È lo stesso Vargas Llosa ad affermare che, grazie a Paz, quei pochi scrittori eretici rispetto alla fede marxista si sentirono meno orfani.

Homer economicus. L'economia spiegata dai Simpson
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Hall, Joshua - Hall, Joshua

Homer economicus. L'economia spiegata dai Simpson

IBL Libri, 14/09/2016

Abstract: L'economia è dappertutto, anche a Springfield. Utilizzando il celebre cartone dei Simpson, gli autori di Homer Economicus spiegano le basi della scienza economica. E così un episodio come "Marge e la monorotaia" aiuta a riflettere su spesa pubblica e grandi opere, "Mr. Spazzaneve" illumina le logiche della concorrenza, "Caro vecchio denaro" ci avvicina ai misteri della moneta e dell'inflazione.La prima sezione del volume analizza questioni teoriche: le caratteristiche del comportamento e delle scelte individuali. Nella seconda parte si riflette invece sulla moneta, sui mercati e sul ruolo dell'intervento pubblico. Nella terza sezione, infine, ci si accosta ai temi dell'immigrazione, del lavoro, del proibizionismo, del gioco d'azzardo e della sanità.Homer Economicus è uno spassoso manuale di economia, perché pure a Springfield è al lavoro la "mano invisibile" di Adam Smith, anche se ha solamente quattro dita... "D'oh!".

Lavori giovanili
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Leoni, Bruno

Lavori giovanili

IBL Libri, 21/12/2016

Abstract: Gli scritti giovanili di Bruno Leoni - le opere che pubblicò dal 1938 al 1942, grazie alle quali ottenne la cattedra di Filosofia del diritto all'Università di Pavia - rappresentano un insieme di ricerche non ancora pienamente apprezzate dagli studiosi in tutta la loro originalità.In questi lavori - che sono qui introdotti da un saggio di Teresa Serra (Università La Sapienza di Roma) - Leoni si confronta con la tradizione filosofica e giuridica tedesca (da Vaihinger a Kirchmann, da Binder a Bergbohm, da Stammler a Jhering), ma soprattutto riflette sullo statuto scientifico del diritto, chiedendosi "se" e in "che senso" la ricerca dei giuristi abbia a che fare con la verità e rappresenti un contributo a una migliore comprensione del reale. Critico sia nei confronti del positivismo che dell'idealismo, Leoni perviene in questi lavori a un punto di vista propriamente "suo" in merito ai dibattiti a lui contemporanei.In queste pagine (e specialmente nel volume del 1942, "Per una teoria dell'irrazionale nel diritto") è inoltre riservata molta attenzione ai filosofi italiani che dominavano la scena in quegli anni (Giovanni Gentile e Benedetto Croce).È proprio in questi saggi giovanili di Leoni che comincia il percorso che lo porterà in seguito a elaborare la sua teoria del diritto come pretesa individuale, ossia come risultato dell'interazione tra soggetti volti a tutelare i propri interessi e vedere riconosciuti i propri diritti.

La libertà e il diritto
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Leoni, Bruno

La libertà e il diritto

IBL Libri, 16/09/2017

Abstract: "Freedom and the Law" è il libro che più di tutti ha imposto il nome di Bruno Leoni all'attenzione degli studiosi. Pubblicato nel 1961 negli Stati Uniti, questo lavoro esamina il rapporto tra libertà e ordine giuridico.Secondo Leoni, la riduzione del diritto a semplice legislazione (e quindi alla decisione di un singolo o un'assemblea) tende a comprimere l'autonomia delle persone. Al contrario, la libertà degli individui è meglio garantita da un diritto di carattere evolutivo: sia esso fondato sul lavoro di studiosi ed esperti, secondo l'esempio dello ius civile dei Romani, oppure sulle sentenze dei tribunali, come nella tradizione del common law inglese."Freedom and the Law" viene qui offerto in una nuova traduzione in lingua italiana, a cura di Carlo Lottieri, e con una prefazione di Raimondo Cubeddu.